Coloro che amano lo sport sanno bene che oltre ad una grande preparazione fisica, alla motivazione e alla costanza, ogni attività fisica deve essere accompagnata dal miglior abbigliamento tecnico sportivo, facendo sempre attenzione al materiale con il quale viene prodotto. Vestirsi in modo adeguato è il primo passo per ottenere i migliori risultati possibili.


Partiamo dei tessuti: questi devono garantire le migliori performance e presentare tutte le qualità tecniche necessarie affinché il risultato finale veda capi all’avanguardia. Un buon tessuto sportivo deve innanzitutto offrire la giusta compressione muscolare per limitare la formazione dell’acido lattico, oltre a regalare un’ottima traspirabilità per mantenere la pelle sempre fresca e asciutta in estate ed evitare irritazioni e la formazione di batteri e cattivi odori, e aiutare in inverno i muscoli a rimanere caldi.

Non devono mancare una grande resistenza, con capi in grado di vivere a lungo e di sopportare frequenti lavaggi e il contatto con cloro e creme solari; una perfetta vestibilità per seguire le forme del corpo e accompagnare bene i movimenti; la protezione dai raggi UV soprattutto se si praticano sport all’aperto in qualunque stagione dell’anno, e la massima protezione termica per regolare la temperatura del corpo e trattenere e rilasciare il calore in base alla temperatura esterna e all’ intensità dello sforzo fisico.

Il progresso fa sempre passi in avanti e, negli ultimi anni, la ricerca e lo sviluppo hanno portato alla nascita di tessuti rivoluzionari nel campo dell’abbigliamento sportivo per garantire performance tecniche sempre più perfette.

Tessuti Giannone Sport

Da oltre quarant’anni Giannone Sport, grazie alla sua esperienza, ad un intuito particolare e alla partnership con le aziende all’avanguardia, si prefigge l’obiettivo di raggiungere la perfezione e dare ai propri clienti un prodotto impeccabile sotto ogni punto di vista. Quindi tessuti elasticizzati con fibre innovative, per un risultato di ultima generazione. Tessuti traspiranti breath-fit, che permettono di allontanare il sudore dalla pelle e di disperderlo uniformemente su tutta la superficie del capo d’abbigliamento per favorire una rapida evaporazione. I capi breath- fit sono molto efficaci sia come strati base che indossati da soli: il contatto diretto con il corpo mantiene la pelle più asciutta. Inoltre, le proprietà traspiranti di breath- fit rimangono intatte per l’intera vita del capo.

  1. Windstopper
  2. Tessuto termico
  3. Capi termici GiannoneSport
  4. Gore-Tex
  5. Fibre artificiali e sintetiche: le micro-fibre per i capi tecnici outdoor
  6. Termoregolazione
  7. Fibra Bioceramica
  8. Polipropilene a fibra cava

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Cos’è il windstopper?

I capi in windstopper sono gli alleati migliori per le giornate di vento. Ma cos’è il Windstopper? Il Windstopper è un prodotto in tessuto sintetico in grado di resistere al vento, ma leggero e traspirante.
Si tratta di un laminato, costituito da uno strato in teflon espanso termomeccanicamente per aumentare la sua porosità. I micropori così ottenuti hanno un diametro piccolissimo, ma abbastanza grande da lasciare fuoriuscire il vapore acqueo del sudore. Windstopper o Gore-Tex? La differenza tra i due materiali è il diametro dei pori, maggiore nel tessuto windstopper, per avere così un capo con una resistenza maggiore al vento e aumentare la traspirabilità, a discapito dell’impermeabilità. I capi in windstopper infatti sono resistenti all’acqua ma non sono impermeabili, i capi in gore-tex sono impermeabili, antivento ma meno traspiranti. Per garantire una protezione dall’acqua, la membrana di Windstopper viene saldata ad un tessuto esterno rivestito con idrorepellente a lunga durata (DWR), in questo modo l’acqua scivola via dall’indumento ed è possibile correre asciutti. Manutenzione: è consigliato lavarlo in acqua con detersivo delicato, evitando detersivi in polvere che potrebbero penetrare nei micropori dell’indumento. In lavatrice si consigliano lavaggi delicati a 30° o 40°. Non usare asciugartici, non stirare, non usare ammorbidenti o candeggianti.

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Tessuto termico

Nel panorama dei tessuti invernali più evoluti per ripararsi dal freddo c’è il tessuto termico, una fibra in grado di trasformare il sudore prodotto dal corpo in calore. Il corpo per poter funzionare in maniera ottimale ha bisogno di mantenere una temperatura costante di 37°; infatti, più la temperatura si abbassa, più il fisico deve impegnarsi per riportarla alla temperatura iniziale. Come funziona? La composizione del filato termico assorbe l’umidità prodotta dal corpo, il sudore, e lo trasforma in calore, grazie all’energia prodotta dalle molecole di vapore acqueo, trattenute dal filato, che entrano in collisione tra loro. Ha inoltre un elevato potere di assorbimento che garantisce una maggiore traspirabilità e la fuoriuscita del sudore, mantenendo il corpo asciutto. Questa speciale fibra ha inoltre la caratteristica di essere antibatterica e deodorante, infatti è in grado di neutralizzare il Ph acido e quello alcalino, mantenendo il Ph neutro del capo anche dopo molti lavaggi, evitando così sgradevoli inconvenienti derivati dal cattivo odore.

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Capi termici GiannoneSport

La collezione realizzata con questa fibra comprende maglie a manica lunga e corta, con collo a lupetto o mezza zip, pantaloni, calze, cappelli, guanti, per donna, uomo e bambino.
Manutenzione: È consigliato lavarlo in acqua con detersivo delicato, evitando detersivi in polvere che potrebbero penetrare nei micropori dell’indumento. In lavatrice si consigliano lavaggi delicati a 30° o 40°. Non usare asciugartici, non stirare, non usare ammorbidenti o candeggianti.

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Gore-Tex

Negli ultimi anni si è diffuso sempre di più tra i materiali tecnici per la corsa, ma cos’è e come bisogna trattare il Gore-Tex? Il Gore-Tex è un tessuto sintetico costituito principalmente da una forma particolarmente porosa e molto sottile di politetrafluoroetilene espanso. Il Gore-Tex è un materiale idrofobo composto da micropori che impediscono all’acqua allo stato liquido di penetrare; mentre l’acqua allo stato di vapore può attraversare i pori della membrana, garantendo così l’impermeabilità all’acqua e al vento e la traspirazione verso l’esterno. Perché utilizzare un capo in gore-tex? Viene utilizzato per la produzione di capi d’abbigliamento dalle alte prestazioni e nella tomaia delle calzature, ma anche nel settore dell’elettronica, per dispositivi medici e lavorazione dei polimeri.
Le prestazioni di questo tessuto sono influenzate anche dal tipo di applicazione sul tessuto, dalle cuciture utilizzate, dal tipo di lavorazione del capo. I prodotti finiti, prima di essere distribuiti vengono testati in laboratorio e classificati in base al loro grado di resistenza. Nella corsa il Gore-Tex è particolarmente utilizzato proprio perché in grado di resistere all’acqua e al vento, ma consente al sudore di evaporare, sia per l’abbigliamento che per le calzature. Manutenzione: si consiglia di lavarlo a mano o in lavatrice a 30°/40°, utilizzando detergenti adeguati, evitando detersivi in polvere, ammorbidenti o candeggianti che riducono l’efficacia del tessuto andando ad intaccare i micropori, per evitare che i residui di detersivi e simili otturino i pori. Non lavare insieme a capi molto sporchi, lasciare asciugare all’aria, non stirare (il calore infatti potrebbe scollare la membrana dal tessuto).

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Fibre artificiali e sintetiche: le micro-fibre per i capi tecnici outdoor

La ricerca scientifica e il progresso tecnologico hanno consentito l’evoluzione delle fibre tessili con l’immissione di quelle artificiali e sintetiche. Prendiamo in esame le micro-fibre dal diametro di pochi micron. Traspirabilità, impermeabilità all’acqua e al vento sono caratteristiche di un capo tecnico che si possono ottenere dall’unione di membrane microporose (Gore-Tex, Powertex, H2No, DryVent, OutDry, Windstopper, eVent, ecc) laminate al tessuto tessile naturale, artificiale o sintetico di supporto. Le stesse caratteristiche, seppure con performance diverse per gli indumenti trattati, si possono ottenere spalmando sui tessuti un rivestimento sintetico di natura polimerica (PVC o PVU). Terza e ultima possibilità per ottenere nei capi tecnici traspirazione e idrorepellenza è data non da una membrana ultrasottile ma dalla compattezza di micro-fibre del diametro di pochi micron (ottenuti da poliammidi o poliesteri), ad alta densità, che esercitano un’azione puramente tessile. Sono filati morbidi, leggeri che non trattengono l’umidità e permettono la traspirazione. Un esempio di fibre artificiali è dato dal PrimaLoft, l’alcantara, il tactel, ma non solo. Questa micro-fibra di poliestere, piccola quanto una frazione del diametro di un capello, nata negli Stati Uniti negli anni ’80, è altamente isolante– anche quando piove è idrorepellente – e consente al corpo di mantenere il proprio calore anche in assenza di attività aerobica. Questa nuova alternativa sintetica imita la sofficità e la comprimibilità della piuma d’oca; pertanto gli indumenti realizzati con questa fibra si prestano ad essere riposti senza problemi in uno zaino poco capiente. A ciò si aggiunge la resistenza al vento, superiore alla piuma d’oca. La densità della fibra ultra-sottile crea una tensione superficiale compatta, formata da sacche d’aria che intrappolano il calore e lasciano all’esterno il freddo.

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Termoregolazione

Bisogna sapere che il responsabile fisico che garantisce una corretta temperatura corporea in ogni individuo è l’Ipotalamo, una parte del sistema nervoso posizionata all’interno dell’encefalo che ha, tra gli altri, lo scopo di regolare la temperatura corporea agendo sui meccanismi endogeni. Grazie a tutte le tecnologie oggi esistenti in commercio, è possibile garantire un micro-clima corporeo termoregolato. Infatti l’aria che attraversa le microfibre rimane al loro interno, producendo uno strato connettivo di termoregolazione che riesce a mantenere il corpo in un range di temperatura ideale, sia in estate che in inverno.

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Fibra Bioceramica

Un esempio di queste moderne tecnologie è la Fibra Bioceramica. All’interno di questa fibra si trova il biominerale in grado di riflettere i raggi infrarossi lontani, i quali stimolano l’attività delle ghiandole responsabili dell’eliminazione delle sostanze tossiche, riducendo la stanchezza, migliorando la circolazione sanguigna, abbassando i livelli di stress, aiutando ad alleviare dolori di varia natura e favorendo il ritorno venoso.

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Polipropilene a fibra cava

Altro esempio di queste moderne tecnologie è il polipropilene a fibra cava. E’ stato studiato e realizzato prendendo come esempio ciò che si trova in natura, ovvero le piume degli uccelli, così leggere e delicate ma così resistenti e coibentanti da permettere aI volatili di affrontare intemperie in climi sia caldi che freddi. All’interno del filato stesso esiste un foro che garantisce all’aria di essere presente direttamente nel prodotto tessile, donando a quest’ultimo un peso specifico nettamente inferiore rispetto all’eventuale utilizzo del normale polipropilene. L’aria presente ha anche un effetto isolante e mantiene un perfetto equilibrio di temperatura, sia in estate, sia in inverno.

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